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Carlo Innocenzi (compositore)
ArcheoAmbiente-News 20 novembre 2010 - Sono quasi 11 milioni i minori che vivono nel nostro paese, 932mila dei quali hanno origini straniere sebbene sei su dieci di questi ultimi siano nati in Italia e appartengano dunque alla cosiddetta seconda generazione (G2)..

E' la fotografia dell'Italia under 18 scattata da Save the Children col suo studio 'L'isola dei tesori. Atlante dell'infanzia (a rischio) in Italia', presentato presso la Banca d'Italia, insieme al nuovo sito interattivo www.atlanteminori.it. Sono tutte meridionali le province piu' giovani, quelle con la piu' alta percentuale di minori in rapporto alla loro popolazione generale: Napoli e' in pole position col 22%, seguita da Caserta (21,3%) e da Caltanissetta, Crotone e Catania (tutte oltre il 20%).
Unica eccezione fra le province del Nord e' Bolzano con il 20% di under 18 sul totale dei suoi abitanti. Spetta invece a Ferrara il primato in negativo, con la piu' bassa quota percentuale di bambini (12,6%). In termini di presenze assolute sul territorio, invece, le province definite 'forzieri' d'Italia sono Roma (con 697.387 minori), Napoli (quasi 671.000), Milano (636.610), Torino (351.566). Al momento dell'appello a scuola, i nomi piu' diffusi sono Francesco, Alessandro, Matteo, Antonio e Giuseppe, per i maschi; Giulia e Sofia, per le femmine. Tra questi, Francesco e' quello piu' gettonato nel Centro Sud (Lazio, Sardegna, Puglia e Molise, Calabria, Basilicata), Alessandro e' il preferito in alcune regioni del Centro Nord (Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Umbria).

Se Matteo risuona soprattutto in Valle D'Aosta e Friuli Venezia Giulia, Antonio e Giuseppe la fanno da padroni in Campania e Sicilia. In nove regioni, Liguria, Valle D'Aosta, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Toscana, Marche, Abruzzo, Lazio, Sardegna, Giulia e' il nome piu' 'gettonato' per le bambine, seguito da Sofia, piu' comune in Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Umbria, Sicilia e in provincia di Trento. Degli undici milioni complessivi, 1 milione 756 mila minori vive in poverta' relativa, cioe' in famiglie che hanno una capacita' di spesa per i consumi sotto la media. Il 65% circa di questi minori si concentra nel Sud Italia. Ad essi vanno poi ad aggiungersi i 649 mila, circa il 6% della popolazione sotto i 18 anni, che vivono in poverta' assoluta. Meno grave ma non per questo meno preoccupante, sottolineano da Save the children, e' la poverta' "ambientale" dei nostri bambini che soprattutto nel Nord Italia soffrono una forte carenza di aria pulita e di verde: Torino, Milano, Brescia, Padova, Modena, Bergamo, Pescara, Napoli, Venezia, Rimini e Reggio Emilia si segnalano non solo in Italia ma anche in Europa per il maggior numero di giorni di superamento del valore limite di particolato (PM10). In molte di queste citta', inoltre, risultano oltre i livelli di guardia anche le concentrazioni di biossido di azoto. Napoli detiene, in aggiunta, il primato di citta' piu' costruita d'Italia, con oltre il 65% della superficie impermeabilizzata, oltre ad essere tra le ultime per verde attrezzato.

E' L'Aquila il capoluogo di provincia piu' verde d'Italia, con ben 2.787 metri quadrati per abitante; seguita da Pisa (1.521), Ferrara (1.259) e Matera (1.140). L'Atlante di Save the Children rileva una notevole discrepanza, tra Nord e Sud del paese, nei servizi all'infanzia fondamentali come gli asili nido. In Calabria e Campania solo 2 bambini ogni 100, tra 0 e 2 anni, vengono presi in carico dai nidi pubblici. Seguono Puglia (3,9) e Molise (4,3). Piu' virtuose Valle D'Aosta ed Emilia Romagna dei cui nidi usufruiscono il 20% dei piccoli fra 0 e 2 anni, seguite da Umbria (18%), Toscana (16,9%) e Trentino (15,3%). Un percorso educativo che puo' iniziare con difficolta' per interrompersi a volte prematuramente. Nel Meridione - in particolare in Sardegna e in Sicilia - la percentuale di interruzioni formalizzate e abbandoni scolastici e', rispettivamente dell'8,3% e del 6,6%(su 100 iscritti per i 5 anni di scuola di II grado, nell'anno 2008-2009).

Tra le regioni del Nord, si segnala la Liguria con il 5,4% di interruzioni ed abbandoni.
"Gli 11 milioni di bambini che vivono sul suolo italiano, sono la riserva aurea nazionale che - sottolinea Valerio Neri, Direttore Generale Save the Children Italia - l'Atlante di Save the Children riporta allo scoperto mostrandone, attraverso piu' di 70 mappe, la dislocazione geografica e dove sia piu' o meno valorizzata, protetta, tutelata ma anche, purtroppo, misconosciuta, offesa, incustodita". L'osservazione di queste mappe, prosegue Neri "conferma come nascere e vivere in una parte del nostro paese piuttosto che in un'altra equivalga a maggiori o minori opportunita' per un bambino.
Come se non ci fosse una Italia dell'infanzia ma decine di 'Italie' diverse.

Un esempio lampante - spiega - sono le differenze anche abissali nella spesa sociale provinciale procapite per asili nido e altri servizi per l'infanzia. Si va da Trieste, in testa alla classifica con 108 euro pro-capite, a province meno virtuose del Nord come Piacenza (10 euro e 50 ), a quelle in fondo alla classifica come Benevento, Crotone, Avellino e Catanzaro dove i comuni spendono meno di 2 euro per cittadino.

E la stessa figura del Garante dell'Infanzia e' presente a macchia di leopardo, con 3 regioni, Valle D'Aosta, Sardegna e Sicilia, che non lo hanno neanche previsto per legge". "L'impressione e' che questo 'tesoro' di bambini sia sempre piu' spesso seriamente minacciato. Per questo - conclude Neri - ci sembra non piu' procrastinabile la nomina del Garante Nazionale dell'Infanzia, il varo di un Piano Nazionale Infanzia mancante dal 2004 e, infine, procedere alla nomina e riconvocazione dell'Osservatorio Nazionale Infanzia, di cui e' scaduto il mandato ad agosto 2010".

Fonte: Affaritaliani.it
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