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Carlo Innocenzi (compositore)
ArcheoAmbiente-News 30 marzo 2011 - Un apparecchio acustico da nascondere fra i denti.

Il dispositivo, appena approvato in Europa, sfrutta la conduzione del suono per via ossea, non per via aerea

Non richiede intervento chirurgico e può essere facilmente rimossa: è la prima protesi acustica al mondo che trasmette il suono attraverso i denti ed ha appena ricevuto, dopo l’autorizzazione della Food and Drug Adminstration americana, l’approvazione per la commercializzazione anche in Europa. A differenza dei dispositivi oggi disponibili sul mercato, SoundBite (è questo il suo nome) sfrutta la conduzione del suono per via ossea, anziché per via aerea. Con risultati migliori, dicono gli sperimentatori, in quanto a chiarezza e qualità del suono. Il dispositivo è composto da un piccolo microfono, che viene collocato nel condotto uditivo (la parte esterna dell’orecchio), ed è collegato, attraverso un filo sottile e trasparente, a un trasmettitore, che sta dietro il padiglione auricolare.

SISTEMA WIRELESS - L’idea di mettere il microfono all’interno dell’orecchio permette di sfruttare al meglio l’anatomia del padiglione auricolare, che ha il compito di raccogliere i suoni; il trasmettitore, poi, li processa, eliminando rumori molesti, e li trasmette, con un sistema wireless cioè senza fili, al dispositivo dentale. Quest’ultimo, costruito su misura per ogni singolo paziente, capta i suoni e li converte in vibrazioni. A questo punto è l’osso che funziona da «trasmettitore»: le vibrazioni arrivano così alla coclea (la parte uditiva dell’orecchio interno) e, successivamente, il segnale viene trasferito al cervello, attraverso il nervo acustico.

SU MISURA - Il dispositivo dentale è costruito in base alle caratteristiche della bocca e della dentatura del paziente e collocato dietro l’ultimo molare: è costituito da materiale acrilico che racchiude le componenti miniaturizzate. Un’ultima precisazione importante: il dispositivo non è indicato per tutte le forme di sordità, ma soltanto in quelle che interessano un solo orecchio e conservano la funzionalità della coclea e del nervo acustico. E un’obiezione: secondo alcuni audiologi, il limite di questo dispositivo è che, come quelli convenzionali, ha una parte visibile dietro l’orecchio.

di Adriana Bazzi

Fonte: Corriere della Sera
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