20 marzo 2010 - Da scarti pomodoro 40mila MWh di energia l'anno…….



Gli scarti del pomodoro diventano risorse energetiche: bucce e semi del prodotto lavorato possono produrre fino a 40mila MWh di energia all'anno. Il valore della produzione ammonterebbe a circa 11 milioni di euro l'anno. Considerando costi dell'investimento totale (20 mln) e quelli di gestione (4 mln), esclusa la materia prima, si stima un margine operativo lordo di 7 milioni l'anno e un pay-back in circa tre anni. Il dato è emerso nel convegno "Il pomodoro colto", tenutosi stamattina nell'ambito di Vegetalia AgroEnergie, il Salone delle fonti rinnovabili in programma alla Fiera di Cremona fino a domani.
La recente approvazione al Senato degli emendamenti nel testo della Legge comunitaria 2009, che hanno di fatto modificato il decreto legislativo 3 aprile 2006 n.152, consente la giusta valorizzazione dei sottoprodotti dell'agricoltura, dell'allevamento e dell'attività forestale, che vengono a pieno titolo nobilitati a ruolo di "risorsa", diventando opportunità di reddito per gli operatori agricoli.
La dimostrazione, dati alla mano, si è avuta oggi a Cremona dove, in collaborazione con l'Associazione italiana tecnologia alimentare, è stato evidenziato che solo nel nord Italia vengono lavorati oltre 2,5 milioni di tonnellate di pomodori: un processo da cui risulta "scartato" il 3% della produzione (75mila tonnellate).
"Considerando che un impianto per la produzione di energia avrebbe bisogno di circa 15mila tonnellate di questo tipo di sottoprodotto per produrre un MW di energia - ha rilevato l'agronomo Angelo Lomonaco - risulta evidente che il potenziale energetico derivante dalla lavorazione del pomodoro è di oltre 5 MW (in cinque diversi impianti). Ciò significa una produzione che può toccare i 40mila MWh l'anno".     (Apcom – 20/03/2010)