03 luglio 2010 - Acceleratore particelle rivela l'origine dei rotoli del mar Morto......
Grazie a un acceleratore di particelle, scoperti da fisici italiani i segreti dei testi biblici più antichi del mondo.
La fisica delle particelle è diventata un alleato degli archeologi, rivelando il luogo di origine della pergamena sulla quale sono stati scritti i documenti biblici più antichi del mondo: i Rotoli del Mar Morto. La scoperta è italiana ed è stata condotta dai Laboratori Nazionali del del Sud (Lns) dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) a Catania. I risultati, ottenuti dal gruppo di Giuseppe Pappalardo, sono stati presentati in Gran Bretagna, a Surrey, nella conferenza sulla fisica delle particelle ''Pixe''.
Sette frammenti della pergamena di questi documenti antichissimi, datati da uno a due secoli avanti Cristo fino a qualche decennio dopo, sono stati forniti dal Museo di Israele e dalla collezione Ronald Reed della John Rylands University Library e studiati nel laboratorio Landis di Catania in collaborazione con i ricercatori dell'Istituto per i Beni Archeologi e Monumentali del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Ibam-Cnr). Il punto di partenza della ricerca è stata la considerazione che la preparazione delle pergamene richiedeva una grande quantità.
Il passo ulteriore è stato analizzare le acque presenti nella zona sulle rive del Mar Morto nella quale sono stati ritrovati i documenti. In questo modo sono stati individuati alcuni elementi chimici nelle sorgenti e il rapporto tra le loro diverse concentrazioni. A questo punto i frammenti, delle dimensioni di circa un centimetro quadrato, sono stati analizzati in modo non distruttivo con un sistema di analisi chiamato Xpixe (X-ray and Particle Induced X-ray Emission) e brevettato proprio dai Laboratori Nazionali del Sud: è una sorgente radioattiva che emette sia particelle alfa che raggi X; quando queste radiazioni colpiscono il campione, si ha l'emissione di raggi X caratteristici degli elementi chimici presenti in esso.
Quindi è entrato in gioco l'acceleratore di particelle Tandem, dei Laboratori di Catania. Qui alcuni frammenti sono stati ''bombardati'' con fasci di protoni all'energia di 1,3 milioni di elettronvolt per analizzare i valori del rapporto cloro-bromo. Si è visto così che i valori di questo rapporto nelle pergamene sono compatibili con la loro provenienza dalla zona in cui sono state trovate. Rispetto alla tecnica Xpixe, l'acceleratore permette di individuare il rapporto tra gli elementi presenti e quindi, per esempio, permette di capire se l'acqua con cui è stata lavata la pergamena è compatibile o meno con l'acqua locale.
La conclusione dell'analisi, condotta su richiesta dell'Istituto tedesco per la ricerca sui materiali (Bam) di Berlino, è che la pergamena dei rotoli potrebbe essere stata realizzata sulle rive del Mar Morto nella zona di Qumran, proprio nella zona in cui i documenti sono stati trovati. Il prossimo passo dei ricercatori sarà analizzare gli inchiostri con cui sono stati realizzati i testi.
Fonte: ANSA
|
|
|