21 luglio 2010 - In pericolo la «madre» di tutte le rane. La Archey è un minuscolo animale preistorico.......



La Archey è un minuscolo animale preistorico, un fossile vivente di 38 millimetri. I neozelandesi tifano per lei.


È un vero e proprio fossile vivente la rana di Archey, un minuscolo animale preistorico che già popolava il nostro pianeta prima della formazione dell'Oceano Atlantico e della catena montuosa dell'Himalaya. Scampata alla deriva dei continenti e all’estinzione dei dinosauri, divenne neozelandese quando questo blocco di terra si staccò dal continente australiano. Pressoché inesistenti, infatti, sono le differenze riscontrate comparando a questa creatura i fossili di rane databili a 150 milioni di anni fa.

PERICOLO ESTINZIONE - Oggi, la possibilità di perdere questa creatura che sembra uscita dalla matita di un creativo di Jurassic Park è tangibile. Lo afferma preoccupata Edge (Evolutionarily Distinct and Globally Endangered ), un’organizzazione che si occupa, in collaborazione con la Società Zoologica di Londra, della salvaguardia delle creature animali meno note e più minacciate. Edge ha messo proprio la rana neozelandese al primo posto su oltre 6500 specie di anfibi mentre tra i mammiferi il podio spetta al delfino di fiume dello Yangze in Cina, con tutta probabilità già estinto.

EPIDEMIA KILLER - La popolazione di queste rane ha subito un collasso senza precedenti nella seconda metà degli anni Novanta quando il numero di esemplari è diminuito dell’88 percento a causa di una grave malattia chiamata chitridiomicosi. Il rischio di estinzione (l’animale è considerato in pericolo critico dallo IUCN) non è scongiurato dalla quarantina di esemplari detenuti nello zoo di Auckland e all’Università di Otago perché queste rane si riproducono con estrema difficoltà in cattività. Ma l’allarme per la piccola rana che non gracida ma squittisce è scattato in modo plateale quando, qualche mese fa, proprio all’inizio del 2010, anno della biodiversità, il governo neozelandese del Primo Ministro John Key ha proposto di aprire all’attività mineraria tre aree protette: la Great Barrier Island, il Paparoa National Park e la penisola di Coromandel, l’unico luogo dove la rana di Archey attualmente sopravvive insieme alla foresta di Whareorino, a Ovest di Te Kuiti.

BIODIVERSITA' A RISCHIO - Il progetto minerario del governo non minaccia solo la specie studiata da Gilbert Archey ma la biodiversità dei tre luoghi protetti nel suo complesso. Per questo, nelle settimane scorse lo scorso primo maggio 40mila neozelandesi sono scesi in piazza ad Auckland contro la proposta di John Key, dando vita a una manifestazione che il New Zealand Herald non ha esitato a definire «la più imponente degli ultimi vent’anni». Se la proposta sarà accantonata ne beneficerà la biodiversità in genere, l’industria del turismo del Paese che si aggira sui 20 miliardi di dollari l’anno, e lo spirito “verde” del popolo neozelandese.

di Giorgia Rozza  (Corriere della Sera)