20 settembre 2010 - Valzer dei parroci, le scelte del vescovo Boccardo contestate da alcuni parrocchiani....



Non va giù la decisione di rimuovere don Canzio dalla parrocchia della Trasfigurazione di Nostro Signore Gesù all'Altipiano di Avendita che comprende numerose frazioni di Cascia. Al suo posto don Giuliano Medori.


Molto spesso i cambiamenti sono motivo di preoccupazione e nervosismo, soprattutto quando non si conosce la causa di certi mutamenti improvvisi.

Alla base della brutta accoglienza riservata al vescovo Boccardo, nel pomeriggio di ieri (17/09/2010) in occasione dell'insediamento del nuovo sacerdote presso la parrocchia della Trasfigurazione di Nostro Signore Gesù all'Altipiano di Avendita, stanno proprio i recenti mutamenti all'interno dell'Arcidiocesi di Spoleto-Norcia.

Prima dell'inizio della cerimonia d'insediamento di don Giuliano Medori, tra lo stupore generale, una ragazza ha letto una lettera scritta da alcuni giovani e da un paio di parrocchiani.
L'intento della lettera era ringraziare don Canzio Scarabottini, fino a ieri parroco di Avendita, per il suo lavoro, e chiedere spiegazioni sul suo trasferimento a Baiano di Spoleto. Infatti, don Canzio, che ormai da più di tre anni si occupava diligentemente e con amore di questa parrocchia dislocata in varie frazioni dei comuni di Cascia e Norcia, è stato strappato ai suoi parrocchiani prima del termine del mandato di nove anni.
Così nella lettera si chiedeva il perché di un gesto tanto inaspettato.

Il sacerdote, secondo quanto letto dalla giovane ieri, è stato trasferito benché stava portando avanti un progetto che, seppur ancora all'inizio, già aveva portato buoni frutti: la chiesa era frequentata dalla quasi totalità degli abitanti, don Canzio era riuscito a coinvolgere attivamente i giovani, a confortare gli anziani e, soprattutto, a riportare le chiese della parrocchia ad un buon livello di cura dopo decenni di trascuratezza.
Inoltre in queste scelte il desiderio del sacerdote - si sottolinea nella lettera - è stato totalmente ignorato, e tutto ciò fa sorgere più di una domanda.

Chiaramente Monsignor Boccardo non ha esitato a rispondere asserendo che nella distribuzione del clero si deve tener conto di tutto il territorio, ed è chiaro che è un dolore reciproco doversi separare, ma a volte è necessario, soprattutto in un tempo in cui i preti sono pochi. Ha poi ribadito: "È riduttivo pensare che non si debba cambiare nulla. Pur nel rispetto del vostro sentimento di tristezza, ritengo che questa accoglienza sia molto deludente. Don Giuliano farà sicuramente a modo suo, ma continuerà a fare il lavoro che finora ha svolto don Canzio con la stessa dedizione".
Poi ha parlato delle accuse che sono state rivolte al nuovo parroco: "So che alcuni parrocchiani si sono preoccupati di cercare su Internet delle notizie relative alle accuse che hanno visto don Giuliano ingiustamente incriminato molti anni fa; mi domando se costoro sfogliano con la stessa velocità le pagine del Vangelo".
Infatti, circa dieci anni fa don Giuliano, allora parroco di Vitorchiano a pochi chilometri da Viterbo, è stato protagonista di una vicenda giudiziaria che lo voleva approfittatore di una minorenne recatasi da lui per la confessione. Il sacerdote era stato condannato in primo grado a tre anni e due mesi, ma i successivi appelli hanno sancito la sua totale estraneità ai fatti.
Ancora oggi, però, su internet si possono trovare gli articoli di giornale relativi alla querelle.
Il vescovo ha concluso rinnovando la sua stima per don Giuliano e affermando che la Diocesi è con lui, e nessuno ha mai dubitato della sua rettitudine.

All'uscita dalla chiesa Monsignor Boccardo ha affrontato alcuni fedeli adirati, i quali lo hanno accusato di aver preso decisioni discutibili e di aver impoverito una delle parrocchie più popolose e attive della Valnerina.
Al termine della Messa don Giuliano ha salutato i suoi nuovi parrocchiani con l'augurio di imparare a volersi bene e a camminare insieme nella fede superando le difficoltà. Il nuovo prete sarà molto impegnato: infatti, manterrà anche la parrocchia di San Fortunato Confessore in Poggioprimocaso.
Si tratta di un territorio molto vasto e per questa ragione don Natale, don Gaetano e don Elio - salutato dai suoi affezionati parrocchiani di Cascia solo qualche giorno fa - collaboreranno con lui affinché possa svolgere al meglio il suo lavoro.

Il Sindaco di Cascia Emili ha dato il suo benvenuto a don Giuliano, ricordando come solo tre anni e mezzo fa era stato don Canzio ad essere accolto da questa stessa comunità.
"I sacerdoti - ha detto - hanno lo speciale dono dell'obbedienza e accolgono ogni decisione con rispetto e umiltà, cosa che noi dovremmo imparare. E poi sono rari i casi di preti che trascorrono molti anni nella stessa zona" .
Il sindaco ha concluso ringraziando don Canzio e porgendogli i migliori auguri per i suoi nuovi compiti. Infine don Mario Curini, Vicario della Valnerina, ha dato il benvenuto a don Giuliano, cogliendo l'occasione per ricordare che la realtà è che le vocazioni al sacerdozio sono poche e la prospettiva di divenire preti al giorno d'oggi non ispira più i giovani.
Ha poi scherzato: "Certo non si può dire che la parrocchia dell'Altipiano non sia una comunità viva e partecipe. Lo ha dimostrato oggi, magari in maniera discutibile, ma è un segno che c'è interesse e collaborazione".
È stata una giornata di scompiglio generale. Certamente il rammarico più grande tra i parrocchiani è quello di non essere riusciti a far capire al vescovo le proprie ragioni: non si trattava di contestare don Giuliano, al quale sono andate subito le scuse da parte di tutti per la strana accoglienza, ma semplicemente di capire i motivi che hanno portato a tale cambiamento.

di Federica Nardi

Fonte: Spoletonline