02 novembre 2010 - Migliori condizioni carcerarie, l’appello partito da Monteleone di Spoleto in occasione della presentazione del libro "La mia vita dentro" nell'ambito della rassegna "Ottobre Piovono Libri"…



Il Comune di Monteleone di Spoleto e l'Associazione ArcheoAmbiente Onlus
nell'ambito della rassegna "Ottobre Piovono libri" hanno affrontato il delicato problema delle carceri.

Un appello perchè strutture sociali come le carceri ''formino'' e non ''deformino'' personalità in alcuni casi già devianti, è stato lanciato dai curatori del libro ''La mia vita dentro'' (Infinito edizioni), Francesco De Filippo e Roberto Ormanni, parlando anche a nome del ''Brubaker italiano'', Luigi Morsello, che ha diretto una ventina di carceri in Italia, autore del libro.

Il volume, giunto alla seconda edizione, è stato presentato a Monteleone di Spoleto nell'ambito della rassegna nazionale di cultura ''Piovono libri''.
''E' vero che la situazione sociale e carceraria in Italia in questo momento è molto difficile - ha sottolineato De Filippo - ma la risposta delle autorità non può essere soltanto di natura repressiva. Soprattutto quando le strutture penitenziarie sono sovraffollate e il tasso di vivibilità al loro interno è molto basso. Le carceri devono mirare al recupero, a formare, invece ho l'impressione che si esce peggiori, deformati, dopo un'esperienza del genere''.

Roberto Ormanni ha ricordato che ''nei 206 penitenziari italiani sono rinchiusi quasi settantamila detenuti. La situazione all'interno è molto difficile, anche se non a livello dei paesi del Maghreb, della Turchia o dell'America Centrale e Latina. Però - ha ammonito - molto dipende dall'attaccamento al lavoro dei funzionari e dei responsabili: Luigi Morsello si è sempre impegnato proprio nella direzione del recupero, dell'impegno dei reclusi, anche a costo di pagare di persona''.

Nel corso dell'incontro, che si è svolto al ristorante Bernabò, l'assessore alla cultura Marisa Angelini, che ha organizzato la rassegna insieme all’Associazione ArcheoAmbiente Onlus, ha ricordato la figura di Ivano Volpi, il ventinovenne di Norcia con disagio psicologico, che si è tolto la vita nel carcere di Spoleto il 20 gennaio scorso.

Fonte: ANSA - TuttOggi.info - Spoletonline