Chiesa Madonna Addolorata
   (frazione Ruscio)


Chiesa Madonna Addolorata

di Patrizia Penazzi

Intorno alla metà del 1700 don Biagio Peroni (cappellano) costruì la chiesa di “Santa Maria dei sette dolori”.
Nel 1794 alla sua morte fu seppellito nella stessa chiesa.
Il 25 aprile del 1866, i fratelli don Biagio e Gregorio istituirono l'Opera Pia Addolorata di Ruscio, dando i loro beni alla nuova chiesa in modo che ogni anno si soddisfacessero i seguenti legati: "Primo tra questi e' il mantenimento di un sacerdote cappellano colla ingiunzione della S. Messa quotidiana colla elemosina di lire 0,79 per ogni Messa e di due Settenari precedenti le due annue festività dell'Addolorata; ... i medesimi disposero che dall'assieme delle rendite si prelevasse la somma (120 lire) da impiegarsi per il mantenimento delle fabbriche della chiesa e casa annessa, per provvedere agli arredi sacri, di cera e di tutt'altro occorrente al culto ... ordinarono... (che) con gli annui sopravanzi delle rendite ... si dovesse mantenere un alunno povero del Comune di Monte Leone nel seminario vescovile della Diocesi, pagandone annualmente la "dozzena" [retta], e in mancanza di detto alunno, assegnare annualmente a una povera ed onesta zitella dello stesso comune una dote di lire 150...)”.
Col tempo questa chiesa ha sostituito la funzionalità di quella di S. Antonio, specialmente dopo la partenza dei francescani. Nel 1930 viene fondata la confraternita di Maria SS. Addolorata.
Ha il tetto in capriata e prima dei restauri del 1949, erano coperte all'interno dalla classica "camorgata" fatta con canne, a sostenere l'intonaco a volta affrescato con una scena della fuga in Egitto. Il 18 settembre 1949 la chiesa, per desiderio degli abitanti e l'interessamento di don Sestilio, fu proclamata parrocchia di Ruscio, Trivio e Rescia. Prima della proclamazione, il pittore Emilio Mattani, dipingeva, a finto marmo con dorature di capitelli, putti, festoni, ecc., i tre altari e tutto l'interno della chiesa. Di tale fastosa decorazione rimangono i due altari laterali e le pareti della navata .
L'anno successivo, il 17 settembre 1950, con le offerte dei fedeli di Roma, Ruscio ed America, veniva inaugurato il campanile con l'orologio e la campana maggiore detta Antonina.
Nel corso del 2001, grazie al lascito di Maria Marcheggiani, fu restaurato l'orologio del campanile.
La chiesa conserva alcune tele di scarso valore artistico.