22 marzo 2011 - Giunta regionale Umbria, vara regolamento per risparmio idrico nel settore idropotabile...



Obiettivo entro prossimi 3 anni non superare soglia 30% di dispersione.

Il regolamento varato dall'esecutivo definisce i criteri necessari a garantire un corretto utilizzo dell'acqua e i comportamenti per il risparmio e la tutela della risorsa destinata al consumo umano a cui si devono attenere tutte le utenze del servizio idrico integrato.

E' stato presentato a Perugia il nuovo regolamento della Giunta Regionale per il risparmio idrico nel settore idropotabile. ''L'obiettivo che ci siamo posti è ambizioso - ha sottolineato l'assessore all'ambiente Silvano Rometti - e prevede entro i prossimi tre anni, di non superare la soglia del 30 per cento di dispersione di acqua, per arrivare al 20 per cento in sei anni. Relativamente al volume di acqua disperso ai gestori pubblici verrà applicata una penale pecuniaria i cui proventi andranno ad incrementare un fondo per finanziare nuove azioni''.

''Tra le priorità della Regione Umbria - ha detto ancora l'assessore - c'è anche la promozione e l'incentivazione ad un consumo consapevole dell'acqua. Di conseguenza, il regolamento varato dall'esecutivo, definisce i criteri necessari a garantire un corretto utilizzo dell'acqua e i comportamenti per il risparmio e la tutela della risorsa destinata al consumo umano a cui si devono attenere tutte le utenze del servizio idrico integrato''.

Rometti, dopo aver precisato che tutte le iniziative regionali sul tema sono state calibrate ''sulle singole realtà in modo da consentire una verifica per i possibili interventi dei benefici attesi'', ha precisato che ''i gestori del servizio idrico si evidenziano come la sede in cui possono essere collocati i principali strumenti tecnici di conoscenza e di relativo controllo dei consumi, fermo restando che l'atteggiamento responsabile e rispettoso di quello che costituisce un preziosissimo bene collettivo è, comunque, da promuovere a tutti i livelli, soprattutto tra i cittadini, anche attraverso incentivi, come ad esempio sconti tariffari. Per tali iniziative la Regione ha destinato risorse pari a 500mila euro''.

Tra gli oneri imposti a carico dei gestori, in primo piano c'è la stesura di un bilancio idrico annuale per il controllo della gestione e della sua evoluzione, in cui siano ricompresi anche una rilevazione permanente, efficiente e controllabile delle perdite e di tutti i consumi, la realizzazione e la manutenzione del rilievo digitale delle reti con modalità che ne consentano costantemente la conoscenza dello stato e la simulazione del funzionamento.

Per quanto riguarda il contenimento del consumo da parte dell'utenza privata, ai cittadini sarà richiesta l'applicazione di erogatori o acceleratori di flusso ai rubinetti di lavelli e docce, l'installazione di miscelatori di acqua (calda e fredda) e di fotocellule o pulsanti per l'apertura e chiusura dei rubinetti, l'installazione di cassette per il water a doppio scomparto o con tasto di stop, l'impiego di elettrodomestici a basso consumo idrico, l'eliminazione di perdite interne, l'installazione di impianti a goccia per ridurre i consumi di irrigazione delle piante da vaso e giardini, il recupero di acqua piovana mediante apposite cisterne per giardinaggio e lavaggio auto.

''In Umbria ogni cittadino consuma in media 200 litri di acqua al giorno - ha detto Rometti - Di questi, solo una parte minima è destinata a uso alimentare, mentre tutto il resto è utilizzata per altre attività. I privati avranno 6 anni di tempo per mettersi in regola, nel caso di attività private ad uso pubblico l'adeguamento dovrà avvenire entro 24 mesi''. Tra gli usi impropri della risorsa idrica destinata ad uso idropotabile si individua l'irrigazione di orti e giardini, il riempimento di piscine, il lavaggio di automezzi, le fontane ad uso ornamentale non dotate di impianti di ricircolo, la pulizia delle strade e il lavaggio di fosse biologiche.

Nel regolamento sono previste anche misure per il risparmio idrico in edilizia sia per interventi di recupero, manutenzione ordinaria e straordinaria del patrimonio edilizio esistente, sia per la nuova edificazione. Si stabilisce anche che i nuovi strumenti urbanistici comunali devono prevedere la realizzazione di ''reti duali'' per permettere l'utilizzazione di acqua anche non potabile e apposite aree per l'installazione di vasche o cisterne per la raccolta di acqua piovana.

Le Autorità Territoriali Ottimali dovranno provvedere alla verifica e certificazione del bilancio idrico annuale di Ambito, ad integrare, entro 2 mesi il disciplinare inserendo l' obbligo per i gestori di ottemperare alle misure previste nel regolamento e a modificare il sistema tariffario per incentivare le utenze private ad applicare le misure individuate per il risparmio idrico.

Fonte: Adnkronos