16 maggio 2011 - Vesuvio, "la bomba a orologeria d'Europa"……
Così titola la rivista scientifica Nature che con un nuovo articolo rilancia il dibattito sulla pericolosità del Vesuvio (ultima eruzione aprile 1944) e su come prepararsi a un'eventuale eruzione.
Katherine Barnes, autrice del servizio, racconta come il recente terremoto del Giappone spinga a ripensare alla possibilità dei "cigni neri", vale a dire eventi poco probabili ma potenzialmente devastanti.
Quando si appronta un piano di emergenza, occorre tener conto anche del cosiddetto "worst-case scenario"?
Barnes cita gli studi del team di Giuseppe Mastrolorenzo, vulcanologo dell'Osservatorio Vesuviano che assieme ad altri studiosi già nel 2006 indagò sulla cosiddetta eruzione delle Pomici di Avellino, che circa 3.800 fa devastò l'intera Campania, con effetti ancora più disastrosi della successiva eruzione di Pompei del 79 d.C.
Secondo Mastrolorenzo, la prossima eruzione del Vesuvio potrebbe essere altrettanto violenta.
Allarme cui la nostra rivista (ndr: National Geographic) dedicò un servizio nel settembre del 2007 (leggi l'articolo)
In uno studio più recente, Mastrolorenzo e la sua collega Lucia Pappalardo hanno ipotizzato, sulla base di una serie di indagini sismologiche, l'esistenza di una vasta camera magmatica a circa 8-10 chilometri di profondità sotto il Vesuvio; segno, secondo gli studiosi, di un possibile risveglio violento del vulcano.
Fonte: nationalgeographic.it
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