11 ottobre 2011 - Dai maiali ora si ricava anche energia……..



Del maiale, si sa, non si butta via niente, ma che persino gli escrementi di questi animali si potessero riutilizzare ancora non l'aveva provato nessuno.


Ci sono riusciti a Yadkinville, un piccolo centro agricolo della North Carolina dove vivono 2.800 persone insieme a molte migliaia di suini e altri animali da allevamento. Da oggi i maiali di Yadkinville sono qualcosa di più di semplici bestie destinate a diventare costine e braciole: sono anche una preziosa fonte di energia rinnovabile.

La Duke University di Durham, non lontano da lì, ha infatti realizzato nel paesino un impianto pilota che sfrutta gli escrementi delle bestie per ricavarne metano, da bruciare per mettere in movimento un generatore di energia elettrica. Così con i rifiuti prodotti dai 9.000 maiali della Loyd Ray Farms, l'azienda che ha accettato di collaborare al progetto, ora si ottiene energia sufficiente al fabbisogno di 35 famiglie per tutto l'anno.
E' una nuova forma di energia rinnovabile alla quale in realtà da tempo in molti pensano e che potrebbe dare un grosso contributo alla riduzione di gas serra e alla produzione energetica.

L'esperimento è riuscito così bene che ha subito attratto l'attenzione di Google, impegnata a cercare di ridurre l'impatto delle proprie attività e che si è offerta di accollarsi parte dei costi per garantirsi la possibilità di acquistare carbon credits che vadano a compensare le sue emissioni di CO2. Solo questo impianto pilota, infatti, dovrebbe essere in grado di evitare l'immissione nell'atmosfera di 5.000 tonnellate di anidride carbonica all'anno che equivale, spiegano i ricercatori, a togliere 900 auto dalla circolazione.

Il vantaggio nel riutilizzo degli escrementi degli animali in realtà è doppio, perché questi rifiuti rilasciano grandi quantità di inquinanti nell'ambiente, soprattutto metano, che è assai più nocivo della CO2. Intrappolare il metano prodotto per metterlo sul mercato per alimentare, per esempio, le auto sarebbe estremamente difficile, ecco perché è meglio utilizzarlo sul posto.

L'impianto di Yadkinville ha richiesto tre anni di lavoro ed è costato 1,2 milioni di dollari. Tecnicamente è abbastanza semplice: ci sono un sistema di trattamento anaerobico degli scarti e una vasca di aereazione; il metano prodotto dalla fermentazione delle deiezioni degli animali viene convogliato verso un sistema a turbina mentre il gas in eccesso viene comunque bruciato per evitare che si disperda.

Per realizzarlo la Duke University ha lavorato con la Duke Energy, che condivide con l'Università il fondatore, James Buchanan Duke, ma che è una grande compagnia energetica quotata in Borsa.
Ricercatori e dirigenti d'azienda sono tutti molto soddisfatti del risultato ottenuto e promettono che questo è solo l'inizio. Le ricerche per valutare l'effettivo impatto sull'ambiente sono appena cominciate, così come il lavoro per trovare soluzioni che rendano il sistema ancora più efficiente ed economicamente conveniente.

"Questo impianto sarà una vetrina per tutti quelli che possono essere interessati al trattamento degli escrementi di maiali per trasformarli in energia", spiega Owen Smith, responsabile del settore di business delle rinnovabili della Duke Energy.
Il progetto, infatti, è definito "open surce": chiunque può vedere la tecnologia applicata e riproporla altrove. Con circa 900 milioni di suini da allevamento stimati nel mondo, il mercato non manca.

di Paolo Magliocco

Fonte: Il Sole24ore