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Carlo Innocenzi (compositore)
ArcheoAmbiente-News 29 giugno 2010 - Scoperte nelle catacombe di Santa Tecla a Roma le più antiche immagini degli apostoli: risalgono alla fine del IV secolo…….

Le più antiche icone degli apostoli Pietro, Paolo, Andrea e Giovanni sono state scoperte a Roma in un cubicolo delle catacombe romane di santa Tecla, in via Ostiense, vicino alla basilica di San Paolo fuori le mura
 
L’importante ritrovamento archeologico è stato annunciato oggi nella capitale, in una conferenza stampa con monsignor Gianfranco Ravasi, presidente della Pontificia commissione di Archeologia sacra, monsignor Giovanni Carrù, segretario della stessa commissione, il professor Fabrizio Bisconti, sovrintendente Archeologico delle catacombe e docente di Archeologia cristiana e medievale a Roma Tre e Barbara Mazzei, responsabile del restauro.
 
Nello stesso cubicolo gli archeologi nel giugno 2009 avevano scoperto un volto di san Paolo del IV secolo dopo Cristo, già annunciato dall’Osservatore Romano: «Abbiamo continuato il restauro con il laser e, dietro una patina calcarea, abbiamo scoperto questi affreschi strepitosi nella volta del cubicolo. Sono le prime rappresentazioni come icone in assoluto», dice Bisconti.
 
Nella volta del cubicolo ci sono anche le immagini di una matrona romana (probabilmente la donna che lì ha trovato sepoltura) e di «un fitto cassettonato che forse imitava la basilica di San Paolo: sappiamo che alla fine del IV secolo era stato ricostruito un “martyrium paolino” e diverse fonti ci dicono che il soffitto era tutti travi e lamine d’oro».
«Il cubiculo – prosegue Bisconti – emula un mausoleo o una basilica. Vicino c’è l’immagine di un collegio apostolico con Cristo al centro tra gli apostoli, come di solito era raffigurato negli absidi delle basiliche romane. La matrona appare ingioiellata insieme alla figlia in atteggiamento orante».
 
Secondo l’archeologo «tutto coincide» con la vita religiosa cristiana di Roma di quel tempo: «Alla fine di IV secolo a Roma vive san Girolamo, che dà avvio a una sorta di ascetismo quasi monacale, coinvolgendo diverse matrone della città. E la donna sepolta in quel cubicolo poteva essere una di queste aristocratiche che, convertita al cristianesimo, viaggia poi in Terra santa per vedere i luoghi degli apostoli. Poi, al ritorno, fa riprodurre le loro immagini sulla tomba. In ogni caso – conclude Bisconti – sono le icone più antiche a figura intera di Pietro e Paolo e, in assoluto, quelle più antiche di Andrea e Giovanni».
 
fonte: La Stampa - 22giu2010
 
 
 
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