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Carlo Innocenzi (compositore)
ArcheoAmbiente-News 02 novembre 2010 - Approvata dopo 23 anni finalmente una legge che protegge cani e gatti...

Con voto quasi unanime (489 sì su 630 deputati, 13 gli astenuti) la Camera ha ratificato ieri la Convezione europea per la protezione degli animali da compagnia. Dopo 23 anni dalla sua presentazione a Strasburgo, il provvedimento diventa legge anche in Itala con l'introduzione di pesanti sanzioni penali e amministrative per l'importazione di cuccioli di cani e gatti. "Un mercato illegale da 300 milioni di euro l'anno giocato sulla pelle dei quattro zampe e di ignare famiglie, sviluppatosi finora anche con gravi rischi sanitari in normali circuiti grazie a una rete di coperture, per la mancanza di una normativa efficace di contrasto", ha detto il presidente della Lav Gianluca Felicetti.
Ecco cosa cambierà in sostanza d'ora in avanti. Saranno puniti con una multa da 3.000 a 15.000 euro e la reclusione da tre mesi a un anno tutti coloro che introdurranno nel nostro paese cani o gatti privi delle certificazioni sanitarie e dei documenti di identificazione, con un aggravante se si tratta di cuccioli più giovani di 8 settimane o di animali provenienti da paesi dove è ancora diffusa la rabbia (paesi dell'Est). Saranno ritenuti complici delle attività illecite di importazione anche gli allevatori italiani che chiuderanno un occhio sulla provenienza della loro "merce".
Ma la nuova normativa non si ferma al traffico di animali. Prevedendo inasprimenti di pene per il reato di maltrattamento (previsto già dall'articolo 544 ter del nostro codice penale), il testo approvato ieri appare agli occhi degli animalisti una vera e propria dichiarazione dei diritti degli animali. In caso di uccisione di un animale la reclusione passa da "tre a diciotto mesi" a "da quattro mesi a due anni", mentre il reato di maltrattamento prevede un aumento di sei mesi sulla pena massima. La multa prevista è raddoppiata, passando da 15.000 a 30.000. Resta invece fuori dalla legge il divieto di tagliare code e orecchie, che era stato inserito nel testo originario depositato in Parlamento un anno fa.

Fonte: galileonet.it
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