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Carlo Innocenzi (compositore)
ArcheoAmbiente-News 03 gennaio 2011 - Ritrovata una mappa che forse può condurre alla “Camera d’Ambra” degli Zar…….

Il falsario tedesco Andreas Uckert, cinquantunenne, sta cercando finanziatori per iniziare le ricerche della famosa “Camera d'Ambra” degli Zar, un tesoro trafugato dai nazisti durante l'invasione dell'Unione Sovietica.

Uckert dice di aver scoperto una mappa " su cui sono scritte con inchiostro simpatico le lettere "A.H." (Adolf Hitler?) "che lo condurrebbero al tesoro. Fatta interamente con ambra, oro e pietre preziose, per un totale di ben 107 pannelli, la camera era un capolavoro dell'arte barocca. Quando venivano accese le sue 565 candele, si diceva che "ardevano fiamme d'oro".

La stanza venne regalata a Pietro il Grande nel 1716 dal re di Prussia Federico Guglielmo I. Più tardi, Caterina II di Russia commissionò un abbellimento della stanza e la spostò dal Palazzo d'Inverno di San Pietroburgo alla nuova dimora estiva di Tsarskoye Selo, fuori città.

Durante la Seconda guerra mondiale, la camera venne poi trasportata dai tedeschi nel 1941 nel castello di Koenigsberg, nell'allora Prussia orientale (oggi la città, rinominata Kaliningrad, fa parte della Russia).
Nel gennaio del 1945, dopo gli attacchi aerei e terrestri alla città, della camera non si seppe più nulla.

Ora questo Andreas Uckert sostiene di essere entrato in possesso di una mappa creata da funzionari nazisti: oltre a segnare la localizzazione della camera d'ambra, recherebbe il disegno di un'aquila con una svastica e anche diversi messaggi scritti con inchiostro simpatico. In particolare, la camera sarebbe nascosta nei pressi di Fulda, in tre bunker vicino ad altrettante montagne.

Ci si chiede però quanto possa essere attendibile questa storia. Uckert si dice convinto che la mappa, finora mostrata solo a un quotidiano tedesco, condurrà al tesoro.

Dice: "Sono sempre in cerca di documenti interessanti "è una mia passione" e questo ha attirato la mia attenzione in un mercato delle pulci per strada il 17 giugno. [...] Vendere oggetti con simboli nazisti è illegale perciò il venditore probabilmente se ne voleva sbarazzare presto "e non sapeva cosa aveva. [Per la verità] all'inizio non me ne ero accorto neanche io "parte della mappa è [scritta con] inchiostro simpatico. L'abbiamo guardata poche volte "era chiaramente una mappa "ma è stato mio figlio a scoprire casualmente un messaggio nascosto in inchiostro simpatico visibile solamente con una torcia". Alla luce di questa, "il figlio vide lettere che brillavano su di essa con una sfumatura verde. Per esempio, A. H.".

E alle accuse di falso risponde così: "Sfortunatamente poiché ho dipinto una volta una falsa Monna Lisa sto avendo problemi a convincere le persone che non si tratta di un falso "ma io non falsifico tutte le cose".
Uckert avrebbe già trovato un finanziatore di Miami, ma dice che ce ne vuole almeno un altro per cominciare gli scavi, in programma per la prossima primavera.

Ironicamente, per ottenere gli altri fondi necessari Uckert sta vendendo finti dipinti di Van Gogh e Carl Spitzweg.

PS: Riporto questa storia solo perché ripresa dal Corriere della Sera e perché comunque parla di una questione rimasta irrisolta. Va da sè che questa storia NON è attendibile finché non emergono nuovi elementi.

Fonti: Austriantimes – Corriere della Sera
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