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Carlo Innocenzi (compositore)
ArcheoAmbiente-News 16 gennaio 2011 - Il gusto di una birra celtica dell'età del ferro………

Sei fossati appositamente scavati all'inizio del periodo Celtico, a Eberdingen-Hochdorf, un insediamento di 2.550 anni fa in Germania, erano utilizzati per riempirli con un malto d'orzo di alta qualità, un ingrediente fondamentale della birra, dice l'archeobotanico Hans Peter Stika dell'Università di Hohenheim a Stoccarda.

Migliaia di chicchi d'orzo carbonizzati rinvenuti nei fossati circa un decennio fa provenivano da una grande impresa di produzione di malto, secondo gli studi di Stika.

Il ricercatore basa tale sua conclusione su una stretta somiglianza dei grani antichi di malto d'orzo con diversi metodi che potrebbero essere stati in uso presso i popoli dell'età del ferro. Egli ha confrontato anche i grani antichi di malto con quelli prodotti in impianti moderni. Al momento di confermare la presenza di malto presso il sito celtico, Stika ha ricostruito le antiche tecniche di produzione del malto per determinare quale gusto potesse avere la birra così prodotta.

I resti più antichi conosciuti di birra e di ingredienti per produrre la birra datano a 5.500 anni fa in Medio Oriente, ma gli indizi archeologici sulla storia della birra sono rari. Presso il sito celtico, l'orzo era imbevuto d'acqua nei fossati appositamente costruiti fino a quando non fosse germogliato, così Stika pensa. Poi i grani erano poi essiccati da fuochi accesi alle estremità dei fossati, dando al malto un gusto affumicato e un colore scuro. Batteri lattici, stimolati dall'essiccazione lenta dei grani idratati, aggiungevano asprezza alla birra.

A differenza delle birre moderne, la birra di Eberdingen-Hochdorf conteneva probabilmente spezie aggiunte, quali Artemisia, semi di carota o Hyoscyamus niger, secondo il parere di Stika. Scavi presso il sito celtico hanno fornito alcuni semi di Hyoscyamus niger, una pianta che rende la birra più inebriante.
Stika dice che "questi additivi davano alla birra celtica un sapore completamente diverso rispetto a quello cui noi stiamo abituati oggi".
Pietre riscaldate collocate nel malto liquefatto durante il processo di produzione della birra - una pratica comune più tardi in Europa - avrebbero aggiunto un sapore caramellato a questa bevanda fermentata di produzione celtica, egli aggiunge. Stika sospetta che la fermentazione fosse attivata mediante apparecchiature per la produzione di birra rivestite di lievito o aggiungendo miele o frutta, che entrambi contengono lieviti selvatici.

Il professor Max Nelson dell'Università di Windsor, nel Canada, un'autorità sulla birra antica, in gran parte concorda con le conclusioni di Stika. Le altre fasi di fermentazione si svolgevano presso il sito, come suggerito da Stika, o nelle vicinanze, secondo Nelson.

"Gli esperimenti di Stika avanzano lungo il percorso che potrà mostrare come l'orzo fosse maltato nei tempi antichi", egli osserva. Gli amanti della birra oggi considerano la birra celtica come strana, non solo per il suo sapore, ma perché sarebbe stata piuttosto torbida, con forti contenuti di sedimenti di lievito, e sarebbe stata bevuta a temperatura ambiente, pensa Nelson.

Forse per questo aveva ragione l'imperatore romano Giuliano, in una poesia scritta 1600 anni fa, quando diceva che la birra celtica emanava "l'odore di una capretta".

Fonte: Science News
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