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Carlo Innocenzi (compositore)
ArcheoAmbiente-News 22 marzo 2011 - La mancanza di acqua uccide più di una guerra. Dramma per un miliardo di persone...

A sostenerlo è il presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi in occasione del ventesimo World Water Day, la Giornata mondiale, lanciata dall'Onu nel 1992, che si celebra il 22 marzo.

I cambiamenti climatici modificheranno sensibilmente la qualità e la disponibilità delle risorse idriche e ciò, a sua volta, avrà ripercussioni sulla produzione alimentare

Oltre un miliardo di persone nel mondo non possono, infatti, contare su un accesso ad una risorsa sicura, al riparo da eventuali contaminazioni. Tra queste 8 su 10 vivono in aree rurali. Entro il 2030 una persona su tre, nel Pianeta, vivrà in zone dove l'acqua scarseggia. E, purtroppo, i cambiamenti climatici modificheranno sensibilmente la qualità e la disponibilità delle risorse idriche e ciò, a sua volta, avrà ripercussioni sulla produzione alimentare, dove proprio l'acqua è un elemento essenziale: si pensi che nel mondo oltre l'80% dei terreni agricoli è irrigato dall'acqua piovana''. A sostenerlo in una nota è il presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi in occasione del ventesimo World Water Day, la Giornata mondiale, lanciata dall'Onu nel 1992, che si celebra il 22 marzo.

Attualmente, rileva, ''il fabbisogno minimo giornaliero di acqua pulita per bere, cucinare e lavarsi è pari a 20-50 litri per persona. Nei Paesi più poveri della Terra ogni persona in media ne può consumare, invece, meno di 10 litri. E ogni anno, purtroppo, 1,4 milioni di bambini, uno ogni 20 secondi, muoiono per malattie causate da acqua contaminata e dall'assenza di misure igieniche adeguate. Solo nell'Africa sub-sahariana più del 40 per cento della popolazione non ha accesso ad acqua pulita. Un dramma infinito al quale bisognerà porre rimedio in tempi celeri''.

E i riflessi della mancanza d'acqua, sottolinea ancora Politi, ''mettono a rischio lo stesso futuro alimentare nel mondo. D'altra parte, la produzione di cibo dipende essenzialmente dalle risorse idriche disponibili per l'irrigazione''.

E la questione, rileva il presidente della Cia, ''non interessa soltanto i territori dell'Africa: la scarsa disponibilità di acqua è già fonte di problemi anche in molte zone dell'Europa e si prevede che la situazione peggiorerà a seguito dei mutamenti climatici. Le zone dell'Europa soggette a forte stress idrico dovrebbero, infatti, passare dal 19 per cento odierno al 35 per cento nel decennio 2070''.

Quindi, per Politi, ''inquinamento, cambiamenti climatici, produzione di cibo e di energia sono le sfide da affrontare per sviluppare una politica in grado di garantire l'acqua, un bene prezioso sempre più sfruttato e sotto l'assedio di una popolazione in aumento''.

E l'agricoltura, se si garantiscono risorse idriche adeguate e se soprattutto si assicura l'accesso all''oro blu', conclude, ''può giocare un ruolo decisivo nella lotta alla fame nel mondo. Ed è per questo che rinnoviamo il nostro appello per più agricoltura in grado di dare risposte adeguate all'esigenza di cibo nel Pianeta''.

Fonte: Adnkronos
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