Benvenuto su ArcheoAmbiente
      Login/Crea Account
FAQ Scrivi all'Associazione Archivio Cerca nel sito          
Menù
Home
Chi siamo
Dove siamo
News
Attività
Rievocazione Storica e Palio dello Doppiero
Pubblicazioni
Ricerche sul territorio
Reportage fotografico
Links
Contatti
Statistiche
Città
Storia
Monumenti
Chiese
Feste e Ricorrenze
Immagini
Folklore
Biga
Museo della Biga
Farro
Ferro
Meteo giornaliero
Live Webcam
Elenco telefonico
Il Narrare e lo Spigolare di Patrizia Penazzi
Rievocazione Storica e Palio dello Doppiero
Operazione recupero Biga
Carlo Innocenzi (compositore)
ArcheoAmbiente-News 11 novembre 2012 - Le analisi dei fossili indicano che dopo l'estinzione del Permiano le temperature molto elevate trasformarono il pianeta in una sorta di deserto. Potrebbe accadere di nuovo?...

L'estinzione del Permiano cancellò dalla faccia della Terra circa il 90 per cento delle specie, tra cui questi molluschi goniatiti. Fotografia di Vaughan Fleming, Photo Researchers
Le estinzioni all'inizio del periodo Triassico trasformarono la Terra in un deserto, e questo perché, secondo un nuovo studio, la vita sul pianeta non era in grado di reggere le temperature estremamente elevate.
Tra i 247 e i 252 milioni di anni fa, la Terra era reduce da una grande estinzione di massa - la cosiddetta estinzione del Permiano - che aveva spazzato via gran parte della vita sul pianeta, tra cui gran parte della vegetazione. La Terra era letteralmente un forno, e la vita all'Equatore stentava a sopravvivere.
Le piante infatti assorbono anidride carbonica, un gas che provoca l'innalzamento delle temperature. Perciò, senza di esse, la Terra divenne "una serra senza sistema di regolazione", dice il paleontologo Paul Wignall della Leeds University, uno degli autori della ricerca.
Le poche forme di vita che erano sopravvissute all'estinzione del Permiano - come chiocciole e bivalvi - morirono nel caldo infernale, e nei cinque milioni di anni che seguirono la Terra divenne una sorta di "zona morta", dice Wignall.

Una lunghissima convalescenza

Lo studioso e i suoi colleghi sono arrivati a questa conclusione analizzando dei minuscoli fossili trovati nelle acque basse dei
mari della Cina meridionale, che all'epoca si trovava lungo l'Equatore.
Analizzando gli isotopi di ossigeno nei fossili, che costituiscono degli indicatori molto affidabili per le temperature marine, i ricercatori hanno scoperto che questi mari post-permiano raggiungevano alla superficie temperature anche di 40 °C, considerate letali per la vita marina. Oggi le temperature medie nella stessa area si aggirano fra i 25 e i 30 gradi centigradi.
Queste temperature così elevate sembrano rispondere a un interrogativo che da tempo era senza risposta, e cioè: perché la Terra, dopo l'estinzione del Permiano, ha impiegato un periodo così lungo - ben 5 milioni di anni - per riprendersi, quando dopo altre estinzioni sono bastate poche centinaia di migliaia di anni? A quanto pare, faceva troppo caldo.

Un mondo orribile

Potrebbe accadere ancora? "In teoria si", risponde Wignall.
Secondo il Goddard Institute for Space Studies della NASA, le temperature medie globali sono aumentate di circa 0,8 gradi centigradi dal 1880. Due terzi dell'aumento si è verificato dal 1975 a oggi. Ma anche al tasso corrente di incremento delle temperature, siamo ancora molto lontani da quello scenario", dice Wignall. Tanto per cominciare, è necessario prima che dalla faccia del pianeta venga spazzata gran parte della vegetazione - uno scenario altamente improbabile secondo i modelli attuali.
Ma su scala geologica, aggiunge lo studioso, "questo studio ci mostra quanto orribile possa diventare il mondo".

di Christine Dell'Amore

Fonte: National Geographic Italia

indietro...

Pagine di utilità
 

Articolo più letto relativo a ArcheoAmbiente-News:


 Pagina Stampabile Pagina Stampabile


© 2003 - 2018 Progetto e grafica Patrizia Penazzi - Testi e contenuti a cura di Patrizia Penazzi

Informazioni Legali
I testi e gli elementi grafici pubblicati nel sito non possono essere replicati: su altri siti Web, mailing list, newsletter, riviste cartacee, cdrom, senza la preventiva autorizzazione indipendentemente dalle finalità di lucro. L'autorizzazione va chiesta per iscritto alla gestione del sito e potrà essere ritenuta concessa soltanto dopo preciso assenso scritto.
I trasgressori saranno perseguiti nei termini di legge