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Carlo Innocenzi (compositore)
ArcheoAmbiente-News 03 gennaio 2011 - Quando le cicogne mangiavano i bambini……

Ritrovati sull'isola di Flores i resti di una cicogna alta 1, 82 metri che si nutriva dei piccoli degli ominidi.

Le cicogne sicuramente non hanno mai portato i bambini, se non nella credenza popolare, ma quasi sicuramente in tempi remoti, li hanno mangiati. Sull'isola di Flores, in Indonesia, sono stati trovati infatti i resti fossili delle ossa di una cicogna gigante, grande abbastanza da divorarsi un neonato.

LA SCOPERTA - Il ritrovamento, come rende noto il quotidiano britannico The Independent, è avvenuto nella stessa isola dove sono stati trovati i resti dei cosiddetti "hobbit" o "homo floriensis", una popolazione di ominidi assai piccoli, che vissero nel luogo oltre 18 mila anni fa. La gigantesca cicogna, nota come Leptoptilos robustus, dall'alto del suo 1, 82 metri e dei quasi 16 kg di peso, "torreggiava" sugli hobbit, che erano alti meno di un metro.

Anche se non vi sono prove certe che questi uccelli cacciassero gli uomini, gli scienziati sono convinti che possano essersi nutriti degli "hobbit" più giovani e che avessero perso la loro capacità di volare.

Le ossa sono state scoperte sul fondo della caverna di Liang Bua, la stessa dove sono stati trovati i resti dell'homo floriensis.
Anche la datazione dei resti ha permesso di stabilire la contemporaneità tra gli hobbit e le cicogne giganti vissute tra 50.000 e i 20.000 anni fa.
"All'inizio pensavo che si trattassero delle ossa di un grande rapace - racconta Hanneke Meijer, autore del ritrovamento - ma poi con mia grande sorpresa, ho realizzato che si trattava di una cicogna. Le ossa delle gambe infatti sono molto sottili, il che significa che deve aver vissuto la maggior parte del suo tempo a terra".

Sull'isola, dove oltre agli "hobbit" non c'erano grandi mammiferi predatori, come lupi o grandi gatti, molte specie sono cresciute più grandi che in altri posti. Sono stati infatti trovati oltre ai resti delle cicogne anche quelli di topi giganti che vissero contemporaneamente agli uomini.

Fonte: Corriere della Sera
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